giovedì 31 gennaio 2008

Who is Silvio Berlusconi (P01) - Chi è Silvio Berlusconi (01)

Processo Sme, Berlusconi assolto "Il falso in bilancio non è più reato"


Io divento scemo su questa cosa, non riesco a capire come è possibile che la maggior parte degli italiani non comprenda che gran parte dell'attività politica e legislativa di Silvio Berlusconi sia volta a parare il suo stesso culo e quello dei suoi amici.
E' possibile che più della metà degli italiani abbia sugli occhi fette di prosciutto spesse quanto fiorentine?
E' possibile che mentre cammino per strada una prsona su due di quelle che incontro sia così tanto miope da non vedere le porcherie che ha fatto Berlusconi in 5 anni di governo?
E' possibile che in uno stato europeo, in una delle piu' antiche democrazie, in un paese civile, chi governa possa impunemente legiferare in suo favore?
E' possibile che il governo Prodi in quasi due anni di governo non sia riuscito a fare uno straccio di legge sul conflitto di interessi?
E' possibile che l'ennesimo processo contro Silvio Berlusconi si sia concluso con un nulla di fatto grazie ad una norma fatta da lui stesso?
Fra pochi mesi ce lo ritroveremo primo ministro, andrà nuovamente in giro per il mondo a rappresentarci con le sue buffonate, con le sue battute sceme, torneranno a riderci tutti dietro, l'economia pubblica tornerà a precipitare mentre le sue tasche torneranno a gonfiarsi sempre di più. Con buona pace della maggior parte degli italiani che lo avrà votato.
Io però divento scemo!
W Zapatero!!!

martedì 29 gennaio 2008

Quando Sanremo era Sanremo

Manca poco meno di un mese all'inizio di Sanremo 2008. Non che me ne freghi granchè, sono anni oramai che non vedo una puntata, mi è capitato a volte di cercarlo quando ormai era finito...e meno male! Lo trovo uno spettacolo triste e vecchio, una fucina di cantanti senza più speranza che invece di cambiar mestiere o andare in pensione, continuano ad ostinarsi alla ricerca di qualcosa, di un successo che non arriverà mai più.
Per che cavolo vi voglio parlare di Sanremo allora??? Semplicemente perchè ho dei bellissimi ricordi legati ai festival degli anni '80, secondo il mio modesto parere, i migliori anni di quello che era veramente un evento mediatico, oggi non più, inutile negarlo. Ricordo delle esibizioni pazzesche, strepitose, di Anna Oxa, Patty Pravo e Loredana Bertè. Già il fatto che ci fossero era garanzia di spettacolo, ognuna diversa dalle altre, ognuna con le sue stravaganze, ma tutte e tre accomunate da un fascino e da un carisma che solo le divine sono in grado di trasmettere. Sono tuttora un grande fan sia di Patty Pravo che della Bertè, la loro voce, la loro musica, il loro stile rimangono sempre inconfondibili. La mia grande delusione invece è la Oxa, l'ultima volta che l'ho vista in televisione sembrava la bambina demoniaca del film "The Ring". Per non parlare delle canzoni, è diventata veramente inascoltabile da quando qualche anno fa ha deciso di cambiare totalmente stile di vita e avvicinarsi a culti strani, ascetici o non so bene cosa. Qualcuno ha addirittura detto che sia diventata un'adepta di una setta satanica. Spero proprio di no, non fosse altro che per le grandi emozioni che mi trasmetteva già da bambino. I suoi cambiamenti di look, di vocalità e di stile musicale restano celebri nella storia del Festival. Proprio da lei, Anna Oxa, comincia la mia rassegna di esibizioni sanremesi anni '80 con cui ho deciso di ammorbarvi una tantum per il mese a venire.

Anno 1982, la Oxa canta 'Io no'. Biondissima, cotonata e truccatissima, un pò paffutella, ma comunque bellissima, una perfetta sintesi dei canoni estetici dell'epoca. La canzone non è un capolavoro, ma ricordo perfettamente l'urlo finale, grandioso, da far tremare i vetri di casa. Eccola qua su YouTube...mi raccomando non perdetevi il finale a tutto volume e aspettavi presto una nuova puntata di "Quando Sanremo era Sanremo"!

Sanremo1982. Anna Oxa canta 'Io no'

lunedì 28 gennaio 2008

Hamzeh e Loghman: due giovani iraniani che si amano e che per questo rischiano la pena di morte.

Hamzeh Chavi e Loghman Hamzehpour sono stati arrestati nell'Azerbaijan iraniano il 23 gennaio scorso con l'accusa "mohareb", ovvero nemico di Allah, e "lavat", ovvero sodomia. Ora rischiano la forca perché il codice penale iraniano è molto duro nei confronti di chi commette questi "reati".
Dopo l'arresto hanno subito torture fisiche e psicologiche e dopo aver confessato il loro amore sono stati rinviati a giudizio.
Hamzeh e Loghman non sono l'unico esempio di barbarie commesse dal governo iraniano contro questo tipo di reati. Il 5 dicembre 2007 un ragazzo innocente è stato martirizzato dal regime di Teheran e poi giustiziato sulla forca. E come dimenticare Pegah Emambakhsh, lesbica iraniana attualmente rifugiatasi nel Regno Unito, in attesa del giudizio in appello, che rischia di essere deportata in Iran verso la tortura e la lapidazione.
Every One, Gruppo per la Cooperazione Internazionale sulla Cultura dei Diritti Umani ha lanciato una petizione on line.....firmiamola tutti!

domenica 27 gennaio 2008

Cuffaro-Berlusconi: la coppia scoppia per necessità contingenti



Notizia di ieri: Cuffaro, governatore (a questo punto oramai ex!) della Sicilia, si è dimesso. Per i pochi che ancora non lo sapessero, qualche giorno fa, il signor "padrino" è stato condannato a 5 anni di reclusione per favoreggiamento alla mafia. Ma, con la sua faccia di bronzo, ha pensato bene, appoggiato e sostenuto da un altro che con la mafia ha molto da spartire ( Silvio Berlusconi) di rimanere al suo posto e non solo. Ha anche festeggiato a base di champagne e cannoli siciliani per aver preso solo 5 anni e minimizzando il reato per cui è stato condannato: in fondo si tratta solo di favoreggiamento, mica è colluso!
Passano pochi giorni, cade il governo Prodi e Cuffaro si dimette. Non vi nascondo che la cosa mi puzza assai. Secondo voi, ha avuto un'improvvisa crisi di coscienza??? Io non ci credo affatto. Quello che penso invece è che, il nano malefico (Silvio Berlusconi), dopo gli avvenimenti degli ultimi giorni, annusi oramai troppo da vicino le elezioni e il ritorno al potere e abbia obbligato il "povero" Cuffaro a dimettersi, onde eliminare, almeno in questo delicato momento, un personaggio sconveniente dalla sua coalizione. Tanto per fugare agli italiani qualsiasi dubbio sulla sua integrità morale!
Secondo voi, sono malpensante o ci vedo lontano? Aspetto i vostri pareri!

Obama sfonda in South Carolina e doppia Hillary Clinton... che l'America si stia svegliando???

Marmar dice che sono fazioso perchè quando Obama perde non scrivo nulla e quando scrivo qualcosa uso foto non rispettose della par condicio. Mi paragona ad Emilio Fede. Mi sa che ha ragione, ma che ci posso fare se la Hillary mi sta sulle scatole?
Vabbeh, torniamo ai fatti.
In south Carolina il senatore nero dell'Illinois ha totalizzato il 55% dei voti praticamente doppiando la Clinton che è riuscita a raggranellare un misero 27%.
Mentre Obama si presentava ai suoi sostenitori per commentare il risultato, la Cnn ha annunciato che Caroline Kennedy, figlia di John, è scesa in campo per sostenerlo con un editoriale pubblicato sul New York Times.
Ha detto che i suoi motivi sono "patriottici, politici e personali" e che "gli americani hanno bisogno di un cambiamento della leadership del paese".
Ha concluso il pezzo scrivendo "Non c'è mai stato un presidente che mi ispirasse nel modo in cui le persone mi dicono facesse mio padre. Ma per la prima volta credo di aver trovato l'uomo che potrebbe diventare quel presidente, non solo per me, ma per una nuova generazione di Americani".
Obama nel suo comizio di commento ai risultati ha detto che in South Carolina "il futuro ha vinto sul passato" e che"La scelta in queste elezioni non è di razza, religione, sesso, non è di ricchi contro poveri, neri contro bianchi. È di passato verso futuro".
Nel frattempo la povera Hillary faceva un lungo comizio a Nashville (Tennessee) sfiorando appena l'argomento della pesante sconfitta subita in South Carolina.
Se dovesse vincere Obama riuscirei a tollerare un pochino meglio l'ormai imminente ed inevitabile ritorno del Malefico Nano alla Presidenza del Consiglio in Italia.
Che Dio ce la mandi buona!!!!

venerdì 25 gennaio 2008

Amen: nuovo disco per i Baustelle e suggello finale per il governo Prodi

Mai giorno fu più propizio per far uscire un disco dal titolo "Amen". Sì, proprio così, "Amen" è il nuovo cd dei Baustelle, lo potete ascoltare in anteprima sul sito della Worner Music Italia (http://baustelle.warnermusic.it/), l'uscita ufficiale nei negozi è prevista per l'1 febbraio. Sembra fatto apposta per suggellare una fine ed oggi l'unica fine che mi viene in mente è quella del governo Prodi. Sono ancora schifato dalle immagini viste ieri al Senato: svenimenti, insulti, champagne per festeggiare l'uscita di scena di un uomo che con tutti i suoi difetti, è stato coerente e corretto fino alla fine " In democrazia i governi nascono e muoiono in Parlamento" così ha detto (e non certo per una conferenza stampa di un ministro corrotto e dimissionario, aggiungo io!). Credo che l'Italia si meriti proprio il ritorno di Berlusconi, visti i rappresentanti del popolo che è in grado di esprimere. Io, una soluzione credo di averla trovata, prima o poi emigrerò fuori da questi maledetti confini nazionali, sono veramente stufo.
Fatta questa doverosa premessa, torniamo ai Baustelle che tanto mi piacciono. Sinceramente non li conosco da molto tempo, l'unico album che ho è "La Malavita" e lo trovo bellissimo. Canzoni come 'La guerra è finita', 'Il corvo Joe', 'I provinciali', 'A vita bassa', 'Un romantico a Milano' le trovo semplicemente straordinarie, uno spaccato vero e crudo di vita quotidiana italiana.
Quest'ultimo "Amen" non ho ancora avuto modo di ascoltarlo, ma se ricalcasse anche in minima parte le orme del precedente, già per questo ne vale la pena comprarlo.

mercoledì 23 gennaio 2008

Hoyo colorao - da Cuba contro la Guerra

Hoyo Colorao è una band cubana che suona musica soprattutto rap ma anche son e musica trovadorica. Il loro pezzo più famoso è "Di que no" nel cui video, trasmesso più volte dalla televisione cubana, troviamo un insieme di dolore, umorismo e creatività.
Il testo, indubbiamente di matrice rivoluzionaria, lancia un grido di pace e di speranza al mondo.
Negli ultimi anni l'urlo del rap contro la guerra è cresciuto di pari passo con l'aumento dell'intensità delle aggressioni imperialiste degli Stati Uniti. I rapper cubani non hanno fatto eccezione.
Hoyo Colorao era una pozza di fango che bloccava la strada che da Vueltabajo, zona di produzione del tabacco, arrivava alla capitale. In questo punto si bloccavano i carri carichi delle preziose foglie e i viandanti, i trasportatori, lo presero come punto di riferimento. Hoyo Colorao divenne anche il nome dell'insediamento urbano vicino a questa palude e che successivamente venne chiamato Bauta. La band ha scelto di chiamarsi Hoyo Colorao in omaggio a questa storia, per il risentimento del popolo di questa terra nei confronti del cambio del nome della città.

Hoyo colorado - Di que no

Hace tiempo que estoy viendo que este mundo está patas pa´rriba,
la gente paga con su sangre el precio de la vida,
los niños lloran,
porque el hambriento no tiene salida,
y mueren bajo el fuego de la “tierra prometida”.

Los ricos dividiendo a cañonazos el planeta
con la supremacía blanca a punta de escopeta.
Atacando bastiones, religiones y profetas
en nombre de una paz con metralleta.

Y están televisando lo que pasa,
están llevando el odio a los rincones de tu casa,
están haciendo un show con el abuso y la matanza,
están midiendo el rating criminal de la venganza.
Ahora que el mundo ha cambiado,
que los asesinos quieren a la gente.
Ahora que están atacando a los niños con bombas más “inteligentes”.
Ahora que corre la sangre en nombre de la paz,
ahora que hay “fuego amigo”.
Ahora que dice la tele que todos los pobres somos enemigos.
Di que no... La guerra no puede seguir.
Di que no... Los niños no deben morir.
Di que no... Un “No a la guerra” hermano,
juntando nuestras manos, soñemos con el porvenir
Yo pensé que era Nintendo aquello que yo estaba viendo.
En la pantalla de mi Panda la gente estaba muriendo.
Vi un indigente llorando y un presidente mintiendo,
la guerra comenzando, vi par de bombas cayendo,
continentes protestando, policías reprimiendo,
la bolsa tambaleando y el petróleo va subiendo.
Vi un terrorista gozando y cinco jóvenes sufriendo,
todo un pueblo luchando, pero otro pueblo muriendo.
Vi los ojos de aquel niño que las tropas han mata´o,
por estar en el momento y el lugar equivoca´o.
Ahora que el mundo ha cambiado,
que los asesinos quieren a la gente.
Ahora que están atacando a los niños con bombas más “inteligentes”.
Ahora que corre la sangre en nombre de la paz,
ahora que hay “fuego amigo”.
Ahora que dice la tele que todos los pobres somos enemigos.

Di que no... La guerra no puede seguir.
Di que no... Los niños no deben morir.
Di que no... Un “No a la guerra” hermano,
juntando nuestras manos, soñemos con el porvenir
Convenciones y tratados que han echado por el caño del lavabo,
comisiones que han buscado pero que no han encontrado.
Consejos divididos, todo un pueblo amenazado.
Estoy frente a la tele saturado
de boletas que se compran y se venden por montones,
de la manipulación que hay con las opiniones.
Cowboy hijo de papi que compró las elecciones.
De toda esta candanga ya estoy hasta los cojones.
Di que no, y ponte en 3 y 2 con to´esa gente
que quiere llenar el tanque sacrificando inocentes.
Di que no, porque el chamaco tuyo puede ser
el que salió en primera plana, esta mañana, muerto´e bala.
¡Di que no!
La guerra no puede seguir.
Di que no... Los niños no deben morir.
Di que no... Un “No a la guerra” hermano,
juntando nuestras manos, soñemos con el porvenir
¡Di que no!
¡Di que no!
¡Di que no!
¡No!

Hoyo colorao [ UnCensored ] Di que no

martedì 22 gennaio 2008

Mastella: hasta la "poltrona" siempre!


Ci siamo: dopo mesi di tira e molla, dopo meno di 2 anni di agonia, il governo Prodi sembra proprio arrivato al capolinea. Povero Mastella, proprio non ha retto più a stare con l'attuale maggioranza! Se ne va per la mancata solidarietà da parte dei leader del Centrosinistra, dopo l'ennesima vicenda che vede indagato lui, sua moglie e il 90% dei dirigenti del suo micro-partito a conduzione familiare, per corruzione, concussione e quant'altro in Campania.

Bhè, però qualcuno ne ha dimostrata tanta di solidarietà al povero Mastella: Silvio Berlusconi, ovviamente! Sarà per questo destino comune di perenni perseguitati dai giudici comunisti e mangiabambini, ma Silvio non ha mancato di far sentire il proprio appoggio all'ormai ex Ministro guardasigilli. Ma poi, (mi vengono i brividi solo se ci penso!), un pluriindagato Ministro della Giustizia...veramente una barzelletta tutta italiana! Per mia natura, sono un garantista convinto, un indagato rimane innocente fino a prova contraria, ma sono decenni che circolano voci, illazioni, pettegolezzi, chiacchere (chiamateli come volete!) su Mastella. C'era proprio bisogno, caro Prodi, di nominarlo Ministro della Giustizia? Non era più adatto un Di Pietro, se non altro per una conoscenza molto più approfondita della materia? E magari, visto che proprio non se na poteva fare a meno, assegnare un'altra poltroncina a Mastella, una più consona al suo curriculum vitae?

Tanto oramai è inutile parlarne, la maggioranza di Centrosinistra non c'è più, all'orizzonte nessuna nuova legge elettorale, nessuna legge sul conflitto di interessi, i DICO manco a parlarne, gli stipendi sempre uguali e con sempre meno potere d'acquisto. E pensare che proprio ora i conti pubblici cominciavano ad essere risanati dopo i disastri dei governi precedenti e magari qualche risorsa in più da redistribuire al Paese c'era pure!

Il ritorno di Berlusconi al governo sembra inevitabile, con tutti i suoi dictat, i suoi veti, le leggi ad personam, le figuracce internazionali. La mia solidarietà, caro Mastella, va a chi, come me, è costretto a campare con 1000 euro al mese, me ne frega altamente della tua vicenda personale, di tua moglie, della tua famiglia e del tuo partito. Se, come sostengono i giudici, avete rubato e corrotto e, dato il vostro ruolo istituzionale, lo avete fatto sulle spalle della povera gente, sarebbe giusto che finalmente pagaste e magari risarciste il Paese delle vostre malefatte: chissà quante risorse da redistribuire salterebbero fuori!

Sono altresì convinto che, come sempre in Italia, questa vicenda si sgonfierà come una bolla di sapone, ai giudici verrà tappata la bocca e...scommettiamo che ci ritroviamo Mastella nel prossimo governo di Centrodestra? 'Hasta la "poltrona" siempre', caro Clemente, alla faccia di quell'illuso di Che Guevara!


P.S.: la battuta 'hasta la poltrona siempre' non è mia, l'ho letta tra i commenti ad un post di Spetteguless (http://www.spetteguless.blogspot.com/). Chiedo scusa a Lovestoned, il vero autore. Non era mia intenzione copiare, ma l'ho trovata geniale...considera il post un attestato di stima e complimenti nei tuoi confronti.

domenica 20 gennaio 2008

Oggi si vota a Cuba


Più di otto milioni di cubani sono chiamati oggi per eleggere i 614 deputati dell'Assemblea Nazionale che si riunirà antro 45 giorni per nominare i 31 dirigenti del Consiglio di Stato che, a loro volta, investiranno il Presidente, i Ministri e le altre cariche pubbliche.
Sono le elezioni più importanti dell'Isola dal 1959, anno del trionfo della Rivoluzione. Più del 60% dei candidati sono nati dopo questa data e non hanno visto la dittatura di Batista, molti in quegli anni erano solo dei bambini.
Che ruolo avrà Fidel Castro nel futuro Parlamento cubano?
Questa è la grande domanda che tutti si pongono soprattutto dopo che, nell'ultima "riflessione", Fidel ha ammesso di non avere forze sufficienti per parlare, e per questo scrive.
Assumerà un ruolo di leadership più carismatica che esecutiva?
Si farà completamente da parte per dare davvero spazio alle nuove generazioni?
Raul Castro, dopo avere esercitato il suo diritto di voto, ha dichiarato che questa tornata elettorale costituisce una tappa complessa "nella quale dovremo confrontarci con situazioni differenti e prendere decisioni importanti".
Il paese ha bisogno di urgenti cambiamenti nel sistema economico e sociale e dalle ultime dichiarazioni sia di Raul che di Fidel Castro sembra che se ne rendano conto anche loro.
Queste innovazioni, però devvono essere fatte dall'interno, senza ingerenze e senza violenza.

Noi siamo arrivati a Madrid pochi giorni dopo gli attentati di Atocha, in pieno periodo elettorale, quando vinse Zapatero. Fu un viaggio indimenticabile. Abbiamo parteciapto alle manifestazioni contro Aznar di fronte alla sede del PPE, abbiamo urlato slogan e portato striscioni. Pensavamo di trovare un paese in lutto ed invece abbiamo trovato una città piena di voglia di fare, di cambiare, di dare una svolta.

Ora arriviamo a Cuba, per la terza volta, proprio il 6 di marzo, giorno in cui scadono i 45 giorni che ha il Parlamento per eleggere il Consiglio di Stato ed il Presidente.
Comunque vadano le cose ci troveremo a L'Avana in un momento storico: sarà l'ultimo mandato di Fidel (81 anni e in precarie condizioni di salute non può che essere l'ultimo)o il primo anno di Cuba senza di lui?
Siamo trepidanti, non vediamo l'ora di vedere cosa troveremo. Ci saranno manifestazioni e comizi, bagni di folla e festeggiamenti....e noi saremo lì!!!

venerdì 18 gennaio 2008

"Safari", il nuovo disco di Jovanotti


Oggi, 18 gennaio 2008, esce "Safari", il nuovo album di Lorenzo Jovanotti, un disco da tutti definito bellissimo, importante, diretto, emozionante, curatissimo. Un viaggio "avventurosissimo", il più bello dei suoi 20 anni di carriera: Jovanotti descrive così il suo nuovo album "Safari", frutto di otto mesi di lavoro, dedicato al fratello scomparso in ottobre."Questo disco è una grande soddisfazione per me, sono contentissimo perché non mi sarei mai aspettato di riuscire a fare un disco così bello", ha raccontato ai giornalisti lui, all'anagrafe Lorenzo Cherubini, presentando un album che in effetti i critici annoverano tra i migliori della sua carriera.
L'album vanta collaborazioni prestigiose, da Ben Harper, che suona la chitarra in "Fango", a Sergio Mendes, da Sly e Robbi (due grandissimi della musica jamaicana), a Giuliano Sangiorgi dei Negramaro.
Ah... come sono lontani i tempi di "Gimme five"! Ma ve lo ricordate? Disimpegnato e guascone, coi suoi rap in inglese maccheronico. I suoi cappellini, le sue felpe, le sue t-shirt, i suoi giubbotti andavano a ruba tra i teen agers degli anni '80. Gli anni passano, l’incontro con la cultura nera americana, la sua conversione politica in favore di un terzomondismo rivoluzionario. Da tanto tempo oramai, Jovanotti è impegnato nella battaglia per Cuba, per le cause della sinistra, e con canzoni dove al giovanilismo di un tempo si sostituisce l’impegno ideologico. Anche quest'ultimo disco, "Safari", arriva dopo un lungo viaggio di Lorenzo in Amazzonia. Sul sito ufficiale, http://www.soleluna.com/ , trovate uno speciale.
Ieri ho avuto modo di vedere il video di "Fango", il brano di punta dell’album. L'ho trovato straordinario, così come la canzone. Se tutto il cd è così, non c'è altro da aggiungere: bravo Lorenzo, io corro a comprarlo!

Fango - Jovanotti - Versione 2

Fango - Jovanotti - Versione 1

mercoledì 16 gennaio 2008

Hasta siempre

Che a Cuba, soprattutto tra le nuove generazioni, la figura di Fidel Castro non sia ben vista, non sono certo io il primo a dirlo. Sarebbe da ipocriti bendarsi gli occhi e far finta che non sia così. Sono altresì convinto che le ragioni di tale dissenso siano fragili e poco empiriche dal momento che si basano esclusivamente sulla propaganda vile e illusoria degli americani e dei milioni di turisti occidentali che ogni anno invadono Cuba, quasi sempre alla ricerca di sesso facile e poco inclini a nuove esperienze socio-culturali.
Su una figura però, i cubani, giovani e meno giovani, si ritrovano tutti d'accordo. E' il loro eroe, il simbolo della lotta a favore dei poveri del mondo, il comandante che non si arrende mai: Che Guevara. Non è un caso quindi che la canzone più famosa, la più eseguita, la più ascoltata, a Cuba sia "Hasta sempre". La si sente ovunque.
La versione originale è stata scritta e cantata dal compositore Carlos Puebla nel 1965, poco dopo la lettura della Carta de despedida del Che, quando Guevara è partito per la Bolivia. Puebla, come un menestrello, ha riassunto gli eventi principali della vita del Che nelle varie strofe: Sierra Maestra, battaglia di Santa Clara, amministrazione, partenza, eredità che lascia.
Qui di seguito, vi propongo il testo e ovviamente la canzone nella sua versione originale.

Hasta Siempre! Carlos Puebla
Aprendimos a quererte
desde la historica altura
donde el sol de tu bravura
le puso cerco a la muerte.

Aqui se queda la clara
la entranable transparencia
de tu querida presencia
Comandante Che Guevara.

Tu mano gloriosa y fuerte
desde la historia dispara
cuando todo Santa Clara
se despierta para verte.

Aqui se queda la clara
la entranable transparencia
de tu querida presencia
Comandante Che Guevara.

Quien es que mando la brisa
con sol esta primavera
para plantar la bandera
con la luz de tu sonrisa?

Aqui se queda la clara
la entranable transparencia
de tu querida presencia
Comandante Che Guevara.

Tu amor revolucionario
te conduce a nueva empresa
donde esperan la firmeza
de tu brazo libertario.

Aqui se queda la clara
la entranable transparencia
de tu querida presencia
Comandante Che Guevara.

Seguiremos adelante
como junto a ti seguimos
y con Fidel te decimos:
Hasta siempre, Comandante!

Carlos Puebla - Hasta Siempre Comandante Che Guevara

Bush: guerra al terrorismo nel mondo, ma...non a Cuba!

Non so quanti di voi conoscono la tragica vicenda di cui vi sto per parlare. Si sa, i media italiani e tutto l'apparato governativo sono da sempre ben attenti a filtrare e censurare tutte le informazioni che ci arrivano, nell'intento di plasmare il nostro pensiero sulla base dei loro interessi. Io confesso la mia ignoranza sull'argomento fino a che non ho deciso di fare il mio primo viaggio a Cuba: non che prima fossi facilmente "plasmabile", ero solo disinformato.

Lo sapevate che da oltre quarant’anni negli Stati Uniti vengono progettate, finanziate, promosse, favorite e attuate azioni terroristiche contro Cuba? Tali azioni vanno dall’invasione armata all’assassinio dei dirigenti della Rivoluzione, dagli attentati contro persone o beni alla diffusione di malattie epidemiche, dalle trasmissioni radio-televisive illegali che incitano a commettere atti criminali o di guerra, al finanziamento e all’addestramento di gruppi paramilitari per azioni armate sul territorio cubano. Tutto questo è o non è terrorismo?
Questa situazione ha avuto e continua ad avere un costo per Cuba. Finora i danni materiali ammontano a circa 54.000 milioni di dollari. Per i danni al popolo cubano non si possono fare stime in dollari: le 3.478 vittime o i 2099 feriti si possono solo contare e si può solo condividere il dolore arrecato alle famiglie e al popolo cubano.
Ma, ancora oggi, dopo la tragedia che l’11 settembre 2001 ha colpito il popolo degli Stati Uniti e dopo che il Governo degli Stati Uniti dichiara e attua una guerra mondiale prolungata e indefinita contro il terrorismo presentandola come una guerra umanitaria, per la libertà, la democrazia e i diritti violati, c’è una situazione paradossale che continua. A Miami, Florida, sono stati incarcerati cinque cittadini cubani che raccoglievano informazioni sui gruppi paramilitari e sulle attività della mafia cubano-americana, per prevenire atti di terrorismo e difendere il proprio popolo dalle aggressioni e dalla morte. L’accusa nei loro confronti è stata quella di avere messo in pericolo la sicurezza nazionale degli Stati Uniti. I giudici di Miami, condizionati dalla mafia della Fondazione Nazionale Cubano-Americana, hanno emesso questa sentenza: due ergastoli e 15 anni di carcere a Gerardo Hernandez; ergastolo a Ramón Labañino; ergastolo ad Antonio Guerrero; 19 anni di carcere a Fernando González; 15 anni di carcere a René González. Come se questo non bastasse, gli Stati Uniti hanno inserito Cuba nella lista degli 80 paesi che, secondo loro, hanno connivenze con il terrorismo: siamo arrivati alla situazione incredibile per cui negli Stati Uniti, dove da decenni si organizza il terrorismo contro Cuba con la complicità di apparati dello Stato (la C.I.A.) vengono condannati cittadini cubani che indagavano su piani terroristici e sono giudicati, dalla giustizia nordamericana, come terroristi. Ma la giustizia degli Stati Uniti, non accuserebbe e non condannerebbe mai un cittadino di qualunque paese che offrisse informazioni su azioni di terrorismo in preparazione contro di loro, o contro le proprie Ambasciate, o che potrebbero costare la vita di cittadini nordamericani.
A conferma delle mostruosità dell'amministrazione Bush, mentre in nome della lotta contro il terrorismo, centinaia di migliaia di persone sono morte in Iraq ed Afghanistan, ed altre –arbitrariamente detenute - sono torturate ad Abu Ghraib e a Guantánamo, il governo degli Stati Uniti protegge il più noto terrorista dell'emisfero occidentale, tenta di ingannare l'opinione pubblica con interminabili manovre pseudolegali e si rifiuta di giudicarlo per i suoi veri crimini. Sto parlando di Luis Posada Carriles. Questo criminale è stato accusato e sottoposto ad un giudizio incompiuto in Venezuela per l'attentato nel 1976 contro un aeroplano civile dove morirono settantatre persone. Dopo essere scappato dalle carceri venezuelane, nel 1982, ha lavorato al servizio della CIA per l'operazione conosciuta come "Contro-Iran" e nell'implementazione del genocida Piano Condor. Successivamente, nel 1997, preparò una serie di atti terroristici contro hotel di L'Avana – in uno dei quali perse la vita il giovane turista italiano Fabio Di Celmo - e, nel 2000, il progetto di attentato contro il presidente Fidel Castro all'Università di Panama. Questo, in sintesi, il suo curriculum vitae!
Nel marzo del 2005 Posada Carriles entrò illegalmente negli Stati Uniti. Solo dopo reiterate denunce pubbliche che rivelavano la presenza di questo criminale sul suo territorio, il governo di George W. Bush ha proceduto alla sua detenzione ed all'accusa ridicola per delitti migratori e per falsa attestazione, senza minimamente alludere al terrorismo.
Col trattamento concesso a Posada Carriles, le autorità nordamericane, incalzate dai gruppi estremisti cubani del sud della Florida, hanno messo in assoluta evidenza la doppia morale della propria guerra contro il terrorismo in nome della quale torturano, sequestrano e bombardano. Allo stesso tempo, come hanno denunciato numerosi fori internazionali ed istituzioni delle Nazioni Unite, cinque attivisti antiterroristi cubani rimangono ingiustamente imprigionati negli Stati Uniti, sottomessi, insieme ai loro parenti, ad un trattamento crudele e discriminatorio e Luis Posada Carriles (scontata la sua ridicola pena, frutto degli altrettanti ridicoli capi d'accusa nei suoi confronti!) se ne va nuovamente a spasso.
Le persone oneste, che alzano la loro voce contro la guerra nel mondo e contro il terrorismo, non possono non vedere in tutto ciò la prova inconfutabile della totale mancanza di etica dell'attuale governo di Washington.
Per questo, vi chiedo di sottoscrivere in massa, all'indirizzo http://www.porlajusticia.cu/ , la campagna per la liberazione dei 5 patrioti cubani illegalmente detenuti negli USA e per esigere che il governo degli Stati Uniti, in compimento dei suoi obblighi internazionali, processi Luis Posada Carriles per tutti i suoi crimini o risponda al sollecito di estradizione che ha fatto il Venezuela e che finora non ha ricevuto alcuna risposta.

martedì 15 gennaio 2008

Lula arriva a Cuba

Luis Ignacio Lula da Silva è arrivato a Cuba per la seconda volta da quando è Presidente del Brasile con un'agenda che tocca soprattutto la cooperazione economica e il dialogo politico fra i due paesi.
Secondo il programma ufficiale parlerà con Raùl Castro e parteciperà alla firma di accordi bilaterali che riguardano la costruzione di una fabbrica di oli lubrificanti a Cuba, l'esplorazione petrolifera del Golfo del Messico, la commercializzazione congiunta di vaccini e l'incremento della linea di credito da parte del Brasile per la vendita di alimenti all'isola caraibica.
Lula arriva a Cuba come Leader di un paese che aspira ad assumere un posto rilevante fra quelli che esportano petrolio dopo la scoperta, nell'Oceano Atlantico, di un giacimento dalla capacità stimata di 5-8 mila milioni di barili.
Il Governo Brasiliano ha annunciato l'interesse di Lula di incontrare anche Fidel Castro, ma l'incontro sarà ovviamente condizionato dallo stato di salute del Lider Maximo.
Oltre ai suoi incontri abituali con Chavez, Castro ha ricevuto, in questo ultimo anno, solo il cinese Wu Guanzehg, il leader comunista del Vietnam Nong Duc Manh e il presidente dell'Angola Josè Eduardo dos Santos.
Fidel Castro e Lula sono vecchi amici. La prima volta si sono incontrati a Managua nel 1980, nel primo anniversario della rivoluzione sandinista. Successivamente Lula andò a Cuba, nel 2001, come promotore attivo del Forum di San Paolo, il conclave dei partiti di sinistra organizzato fra la fine degli anni '90 e l'inzio di questo secolo.
Un nuovo incontro, questa volta privato, ci fu nel 2002 quando Lula, Leader del Partito dei Lavoratori, assunse la presidenza del Brasile. Un anno dopo torno sull'isola in visita ufficiale.
Nel 2005, quando la politica economica di Lula fu fortemente criticata anche dal suo stesso partito, Fidel, in un lungo discorso, ne assunse la difesa chiedendo a chi lo contestava di analizzare le alternative reali che aveva il Governo di Brasilia in campo economico.

lunedì 14 gennaio 2008

Cuba, si avvicinano le elezioni.

Domenica 20 gennaio a Cuba si svolgeranno le elezioni. Mediante voto diretto e segreto i cubani eleggeranno i leader dei Governi Provinciali e i Deputati dell'Assemblea Nazionale (AN). Questi ultimi selezioneranno tra loro, a marzo, il Capo dello Stato e del Governo Nazionale, incarichi che occupa Fidel Castro da sempre nella Cuba post-rivoluzionaria.
Ieri Ricardo Alarcòn ha chiamato il popolo cubano ad esercitare un voto unito come segnale di forza contro il governo degli Stati Uniti che ha quintuplicato le risorse destinate a finanziare l'opposizione interna al paese.
Fidel Castro, 81 anni, convalescente da una serie di interventi chirurgici, che ha ceduto il potere al fratello quasi un anno e mezzo fa, è nuovamente candidato ma non si sa se ha intenzione di farsi rieleggere Presidente o se aprirà la strada alle nuove generazioni come lui stesso ha più volte affermato.
La metà degli aspiranti ai due livelli direttivi sono assessori proposti dalle assemblee di quartiere ed eletti nelle consultazioni comunali dello scorso ottobre, l'altra metà, alla quale appartiene Castro ed altri leader storici della Rivoluzione, sono scelti da organizzazioni sociali vicine al Partito Comunista.
La opposizione ha invitato all'astensione o all'annullamento del voto scrivendo sulle schede frasi antigovernative. Nelle elezioni di inizio ottobre la affluenza al voto fu del 96.5% degli aventi diritto, il 3.93% delle schede sono risultate bianche, e il 3.08 erano nulle.
Per essere eletti i candidati devono ottenere il 50%+1 dei voti.
Io non so chi vincerà, se sarà confermato Fidel Castro o se davvero si aprirà una nuova epoca per l'isola... di una cosa sono certo: voglio una Cuba libera. Libera dagli assolutismi, libera dall'embargo, libera di autodeterminarsi come Nazione indipendente e sovrana.

domenica 13 gennaio 2008

Berlusconi: BASTA!!! W Zapatero!!!

La nuova uscita di Silvio Berlusconi mi ha fatto letteralmente uscire dai gangheri, giusto per usare un eufemismo.
In collegamento telefonico con la base del partito (uso volutamente la p minuscola) riunita a Roccaraso ha avuto il coraggio di esprimere grande disponibilità sulla collaborazione alla stesura della nuova legge elettorale (e fin qui tutto ok) ma..."Non potremmo trattare con forze politiche che mettessero in atto una decisione criminale come il disegno Gentiloni. Non ci sarebbe alcuna possibilità di dialogo con chi agisse in questo modo".
Per chi non lo sapesse il ddl Gentiloni riguarda l'assetto radiotelevisivo...in soldoni le parole del Berlusca vogliono dire: ok, vi do una mano a far passare la legge elettorale, sono anche disposto a cedere su alcuni punti ma GUAI se mi toccate le televisioni!!! Un ricatto vero e proprio.
E' arrivato il momento di dire BASTA.
E' arrivato il momento della legge sul conflitto di interessi.
E arrivato il momento di far riacquistare dignità al nostro paese.
E' arrivato il momento di tornare a dire "sono italiano" con orgoglio.
Basta con i ricatti, basta con le buffonate, basta con gli inciuci, basta con la politichetta da condominio...
Proprio oggi sul Corriere della Sera è uscita una bella intervista di fine mandato a Zapatero, se non verrà rieletto in Spagna lo voglio in Italia, è di questo che abbiamo bisogno, di un uomo con le palle che non si china di fronte ai poteri forti del Vaticano, degli Imprenditori, di nessuno. W Zapatero!!!

Il Malecon - L'Avana - Cuba

Il Malecòn è il lungomare de L'Avana, lungo 8 km, fu realizzato nel 1901 sotto l'amministrazione americana.
Fiancheggia completamente i quartieri del Vedado, di Centro Habana e de L'Habana Vieja. E' definita una delle strade più belle del mondo grazie agli edifici in stile coloniale che vi si affacciano, alcuni completamente restaurati, altri ancora fatiscenti, altri ancora con i lavori in corso.
E' il centro pulsante della città, di pomeriggio è colmo di famiglie che passeggiano, di sera e di notte di giovani che, sfruttando il parapetto per starsene seduti, "cazzeggiano" facendo musica, parlando, mangiando manì (le nostre arachidi) e bevendo ròn. La domenica mattina, quando c'e' bel tempo, è pieno di gente di tutte le età, soprattutto giovani, che ne approfittano per fare un bagno nelle acque cristalline che lo lambiscono. Una passeggiata sul Malecòn è un'esperienza assolutamente unica in qualsiasi momento della giornata.
Percorrendolo da est ad ovest si incontrano: l'hospital Hermanos Ameijeiras, il più moderno della città, il monumento dedicato ad Antonio Maceo, la Cascada (dove inizia la Rampa che porta direttamente alla gelateria Coppelia dove si gusta il gelato più buono della capitale e dove ha inizio il bellissimo film di Gutierrez "Fragola e cioccolato"), il monumento dedicato alla memoria delle vittime dell'esplosione della corazzata Maine (che diede inizio alla guerra degli Stati Uniti contro la Spagna 1898), l' Hotel Nacional, il più bello de L'Avana, la statua equestre di Calixto Garcia e gli hotel Cohiba e Riviera, costruiti di fronte a quella che vine e chiama la Fuente. Alla fine si trova la Chorrera, piccola torre sul mare nei cui giardini finisce il Malecòn.

sabato 12 gennaio 2008

Che Guevara - tre lettere prima di lasciare Cuba

Prima di lasciare Cuba per andare a fare la guerriglia in Bolivia con l'intento di vincere per poter portare la Rivoluzione anche in Argentina, sua terra natale, il Comandante Ernesto Che Guevara scrisse tre lettere da cui traspare tutta la sua umanità, il suo spirito rivoluzionario, la sua grandezza.
Le pubblico senza commenti perché sarebbero superflui.

Lettera ai figli
Cari Hildita, Aleidita, Camino, Celia e Ernesto:
Se leggerete questa lettera vorrà dire che io non sarò più fra di voi. Quasi non vi ricorderete di me e i più piccoli non ricorderanno nulla. Vostro padre è stato un uomo coerente e, sicuramente è stato leale con le sue convinzioni. Crescete come buoni rivoluzionari. Studiate molto per poter dominare la tecnica che permette di dominare la natura. Ricordate che l’importante e’ la rivoluzione e che ciascuno di noi, da solo, non vale niente. Soprattutto siate sempre capaci di sentire nel più profondo del vostro cuore qualsiasi ingiustizia commessa contro chiunque in qualsiasi parte del mondo. Questa è la migliore qualità di un buon rivoluzionario. Hasta sempre figli miei, spero di vedervi ancora. Un bacio grande e un gran abbraccio da Papà.
Lettera ai genitori

Cari vecchi
Sento nuovamente sotto i miei talloni il costato di Ronzinante, torno al cammino con lo scudo al braccio. Sono passati quasi dieci anni da quando vi scrissi un’altra lettera di commiato. Da quello che ricordo mi lamentavo di non essere un soldato e un medico migliore; il secondo ormai non mi interessa più, come soldato invece non sono poi così male. Nell’essenza non è cambiato niente, ma sono molto più cosciente, il mio marxismo si è radicato e depurato. Credo nella lotta armata come unica soluzione per i popoli che lottano per liberarsi e sono coerente con il mio credo. Molti diranno che sono un avventuriero e in realtà lo sono ma di un tipo differente, di quelli che rischiano la propria pelle per dimostrare le proprie verità. Può essere che questa sia l’ultima. Non lo cerco però è nel calcolo delle probabilità. Se è così vi do il mio ultimo abbraccio. Vi ho voluto molto bene ma non ho saputo esprimere i miei sentimenti, sono molto rigoroso nelle mie azioni e temo che alcune volte non mi abbiate capito. E in effetti non era facile capirmi, credetemi almeno oggi. Adesso una volontà che ho levigato con meticolosità da artista sosterrà le gambe deboli e i polmoni stanchi. Lo farò. Ogni tanto ricordate questo piccolo condottiero del XX secolo. Un bacio a Celia, a Roberto, Juan Martin e Parrotin, A Beatriz, a tutti. Per voi un gran abbraccio dal figliol prodigo e recalcitrante. Ernesto.

Lettera a Fidel
Fidel,
in queste ore mi tornano in mente molte cose, quando ti ho conosciuto in casa di Maria Atonia, quando mi invitasti, tutta la tensione dei preparativi. Trascorremmo alcuni giorni chiedendoci chi si doveva avvisare in caso di morte, e la possibilità reale del fatto ci colpì a tutti. D’altra parte sapevamo che era sicuro che in una rivoluzione, se è genuina, o si trionfa o si muore. Molti compagni rimasero lontani dal cammino verso la vittoria.
Oggi tutto ha un tono meno drammatico perché siamo più maturi, però il fatto si ripete. Sento che ho compiuto la mia parte di dovere che mi legava alla Rivoluzione Cubana sul suo territorio e mi commiato da te, dai compagni, dal tuo popolo che è anche il mio.

Rinuncio formalmente agli incarichi nella direzione del Partito, al mio posto di Ministro, al mio grado di Comandante, alla mia condizione di Cubano. Niente di legale mi lega a Cuba, solo vincoli di altro tipo che non si possono rompere come le nomine.

Pensando alla mia vita passata credo di aver lavorato con sufficiente onorabilità e dedizione per consolidare il trionfo rivoluzionario. Il mio unico rimpianto di una certa gravità e di non aver confidato in te dai primi momenti della Sierra Maestra, e non aver compreso con sufficiente chiarezza le tue qualità di condottiero e di rivoluzionario. Ho vissuto giorni magnifici e al tuo fianco ho sentito l’orgoglio di appartenere al nostro popolo, nei giorni luminosi e in quelli tristi della crisi dei Carabi. Poche volte ha brillato un così alto statista come in questi giorni, mi inorgoglisco anche per averti seguito senza vacillare, identificandomi con il tuo modo di pensare, di vedere, di affrontare i pericoli ed i principi.

Altre parti del mondo reclamano la partecipazione dei miei modesti sforzi. Io posso fare quello che tu ti stai negando per la tua responsabilità nei confronti di Cuba, ed è arrivato il momento di separarci.

Sappi che lo faccio con un misto di allegria e dolore, qui lascio le mie speranze più pure di costruttore e i più amati fra i miei amati… e lascio un popolo che mi ha accettato come un figlio; questo lacera una parte della mia anima.
Nei nuovi campi di battaglia porterò la fede che mi hai inculcato, lo spirito rivoluzionario del mio popolo, la consapevolezza di compiere il più sacro dei doveri: lottare contro l’imperialismo ovunque sia, questo conforta e cura ampiamente qualsiasi ferita.

Dico ancora una volta che libero Cuba da qualsiasi responsabilità, salvo quella che emana dal tuo esempio. Se giunge l’ultima ora sotto altri cieli il mio ultimo pensiero sarà per questo popolo e, in modo particolare, per te. Ti ringrazio per i tuoi insegnamenti e per il tuo esempio al quale cercherò di essere fedele fino alle estreme conseguenze delle mie azioni. Confermo di essermi identificato sempre con la politica estera della nostra Rivoluzione, e continuo a farlo. Ovunque mi trovi sentirò la responsabilità di essere rivoluzionario Cubano, e come tale agirò. Non lascio ai miei figli né a mia moglie niente di materiale, senza rimpianto: sono contento che sia così. Non chiedo niente per loro, d'altronde lo Stato gli darà il sufficiente per vivere ed educarsi.

Avrei molte cose da dire a te e al nostro popolo, però sento che non sono necessarie, le parole non possono esprimere quello che vorrei, e non vale la pena imbrattare pagine.

Fino alla vittoria sempre. Patria o Morte!

Ti abbraccio con tutto il mio fervore rivoluzionario.

Che.
Traduzione di gà

Veltroni come Berlusconi: addio unioni civili


Cari italiani state tranquilli: la tanto osannata famiglia, tanto cara a papa Ratzinger, non corre pericoli. I DICO??? E chi ne sente più parlare! Tutto tace, insabbiata ogni traccia. Non che fossero questo grande capolavoro di civiltà, ma almeno sarebbe stato un inizio.

Intanto qualche giorno fa, giusto per fugare ogni dubbio ed evitare che a qualcuno vengano strani grilli per la testa, il consiglio comunale di Roma ha bocciato il registro delle unioni. E, udite udite, per colpa di chi? Proprio del Partito Democratico altrimenti detto PD, che ha scelto di non votare i provvedimenti della sua stessa maggioranza. Il sindaco Veltroni però non c'era, eh...era ufficialmente in Abruzzo!

Quindi, care coppie di fatto, etero, gay, lesbiche o trans che voi siate, che tanto speravate che PD potesse significare "Pari Diritti" per tutti, dovete rassegnarvi a tradurlo come il "Papa Decide", altrochè! La politica del PD è inopinabilmente ispirata dal Vaticano, nessuna concessione alla laicità dello stato.

In pratica, nessuna differenza tra Berlusconi e Veltroni. Forse Silvio antepone un pò di più i suoi interessi a quelli del Papa, ma non c'è dubbio che entrambi stanno ben attenti a non far torti al "Cupolone". Quello che non capisco è perchè in Italia c'è questa smania di creare tanti partiti. Perchè questi due non si mettono insieme invece di creare due partiti distinti per poi farci un bell'inciucio? Forse per lavarsi la coscienza dato che provengono da due storie agli antipodi? Ma dai ragazzi, che volete che sia, "scurdamuce u passat" e marciate dritti e fieri verso il futuro!

Tutto questo mentre dalla Francia arriva la notizia della prima concessione dell'autorità parentale per due donne lesbiche la cui unione era stata ufficializzata nel 2002 grazie ai Pacs. Entrambe sono diventate madri dopo essere ricorse alla fecondazione assistita. Dal momento che in Francia non è consentita l'adozione a coppie omosessuali, le due donne avevano fatto richiesta per ottenere l'autorità parentale congiunta e incrociata, motivandola con la necessità di poter prendere decisioni in caso di malattia o assenza o morte del genitore. E pensare che il governo Sarkozy è un governo di destra!

venerdì 11 gennaio 2008

Guantanamo, la X Ray Prison compie 6 anni

La base navale di Guantanamo è una porzione di territorio cubano occupata illegalmente dagli Stati Uniti fin dal 1901. In origine doveva essere una protezione per l'isola dai tentativi di conquista degli spagnoli ma col tempo si e' trasformato in un vero e proprio territorio occupato.
Nel 2002 su questo territorio è nato Camp Delta, la prigione di sicurezza ormai famosa per l'atrocità con cui vengono trattati i detenuti.
Oggi compie 6 anni ed in tutto il mondo si stanno svolgendo manifestazioni per chiederne la chiusura.
Amnesty International, col sostegno di oltre 1.200 parlamentari di ogni parte del mondo, ha presentato all'amministrazione statunitense un piano d'azione per porre fine alle detenzioni illegali nel contesto della 'guerra al terrore'.

Gli spot che seguono sono un po' forti...guardateli solo se non siete troppo impressionabili.

Spot Amnesty - Guantanamo Tortures

Chiudere Guantanamo, ora!

Il video di Amnesty International dello scorso anno prodotto da Fandango

La Llorona, leggenda messicana

La leggenda dice che la Llorona era un'indigena messicana innamorata di un hidalgo, un nobile, spagnolo del periodo coloniale. Avevano avuto tre figli pur non essendo sposati. Lui evitava di formalizzare l'unione ma andava spesso a visitarla. Dopo un po' di tempo tornò in Spagna perché i sui genitori gli avevano procurato una moglie del suo rango. Quando la andò a salutare la donna indigena reagì malissimo, impazzì, tanto che prese i figli e li uccise gettandoli nel fiume. Quando si rese conto di quello che aveva fatto morì di dolore.Da allora tutte le notti gira per le strade urlando i suoi lamenti (ay mis hijos!!!) ed e' diventata il simbolo della maternità distrutta che rappresenta il trauma della perdita delle origini dei popoli indigeni, la sottrazione dell'identità ad opera dei colonizzatori.E' rappresentata come una donna senza volto, o comunque con il volto coperto, a rappresentare questa privazione violenta, descrive la fine di un popolo e della perdita delle sue radici ma allo stesso tempo esprime la struggente incapacità di dimenticare.La Llorona è diventata una canzone interpretata in modo sublime da Chavela Vargas.Sulla musica e con la metrica di questo canto è stata scritta la Llorona de los estudiantes, canzone di protesta contro la guerra.

Chavela Vargas - La llorona

Chavela Vargas - La Llorona - Frida Kalo

The Argentine e Guerrilla, due film di Steven Soderbergh

La prossima stagione cinematografica vedrà l'uscita di due film di Steven Soderbergh (regista fra gli altri di Ocean's 11 - 12 -13, Intrigo a Berlino, Bubble) su Ernesto Che Guevara: The Argentine e Guerrilla.
Il primo affronta gli anni della rivoluzione, dallo sbarco del Gramma all'arrivo a L'Avana e alla fuga di Batista, mentre il secondo affronta gli ultimi anni del Che, dal suo viaggio a New York alla guerriglia in Bolivia dove venne tradito e ucciso dalla CIA nel 1967.
Gli attori scelti per interpretare i ruoli del Che e di Fidel sono Ignacio Del Toro e Demián Bichir e bisogna dire che dalle prime immagini pubblicate sembrano essere molto somiglianti ai due rivoluzionari. Le date precise dell'uscita dei film ancora non si conoscono ma si parla certamente del 2008.












Francesco Guccini Stagioni

Anche francesco Guccini ha Cantato Ernesto Che Guevara nel cd "Stagioni" del 2000.
La canzone ha lo stesso titolo dell'album e descrive la reazione dei giovani del 1967 quando hanno appreso la notizia della morte del Che.
In realtà in questa canzone Guccini canta i propri ricordi, descrive le proprie emozioni e lo fa in modo vivido, tangibile. Dice che di questa canzone ha scritto una strofa proprio nel 1967, podo dopo aver avuto la triste notizia, ma la mette via, non completa l'opera. Alla fine degli anni '90 la canta durante una festa in casa, con amici e piace subito a tutti. Qualche tempo dopo, durante un concerto, dopo aver visto alcuni ragazzi che indossavano una maglietta con l'immagine del Che decise di dedicare loro quella strofa. Racconta che venne giù il Palasport.
[...] "Tutti mi hanno detto che non sarebbe stato male finire la canzone. È stata dura: sono dovuto tornare indietro con un lungo flash-back, creando un parallelo tra quella generazione e questa [...] ho scritto questa canzone Perché sentivo il forte bisogno, in un momento in cui la sinistra è contestata e - soprattutto - contrastata, di riaffermare il mio credo [...] io sono di sinistra, non sono un reazionario, non mi sono arreso. Devo però ammettere che, se non fossi stato spinto, non avrei mai concluso Stagioni".

Canzone x il Che -- Guccini (Stagioni) Song for Che Guevara

giovedì 10 gennaio 2008

Loredana Bertè: inno a Che Guevara

Non vi nascondo la mia passione per un'artista così anticonvenzionale e dissacrante come Loredana Bertè. Conosco un pò tutte le sue canzoni, ma ce n'è una che trovo semplicemente straordinaria, un'inno appassionato alla figura di Che Guevara. "Comandante Che" è contenuta nell'album "Ufficialmente Dispersi" del 1993, non è tra le canzoni più conosciute della Bertè, ma vi garantisco che io la ascolterei ininterrottamente dalla mattina alla sera. Sentite un pò e ditemi che ne pensate...



...Che ne dite, la proponiamo come inno nazionale???

mercoledì 9 gennaio 2008

Sarkozy e la TV pubblica: impara Prodi....impara...

E' normale che un uomo di sinistra come me guardi a Sarkozy come ad un esempio da imitare? Visto il governo che ci ritroviamo forse si.
Nel corso della conferenza stampa di inizio d'anno che si è tenuta nel salone delle feste dell'Eliseo, il presidente Sarkozy ha dichiarato che è sua intenzione eliminare gli spot pubblicitari dalla televisione pubblica e di applicare una tassazione maggiore alla pubblicità dei canali privati per finanziare la TV pubblica e per ridurne il deficit. Ha inoltre dichiarato: "Voglio che i requisiti della televisione pubblica siano modificati profondamente" [...]
"e voglio considerare la possibilità di eliminare completamente le pubblicità dai canali pubblici". Ha affrontato il tema dicendo che il servizio pubblico deve puntare sulla qualità e non può funzionare solo con criteri mercantili. La Tv di stato deve avere un ruolo sociale e culturale importante per il Presidente francese e non può essere vittima degli indici di ascolto che che inevitabilmente condizionano i contenuti a causa di mere logiche economiche e di mercato.
E noi, con il nostro governo minestrone, non riusciamo neanche ad iniziare a parlare del conflitto di interessi. Ricordate le intercettazioni telefoniche di Berlusconi in cui raccomandava alla RAI vallette ed attricette per comprare senatori di centrosinistra con il fine di far cadere il governo? E chi ne parla più? E poi, visto che ha tre canali televisivi, perchè non le assume lui ma cerca di fare in modo che lavorino nella TV di Stato?Pare che in italia si danno le notizie giusto per lavarsi la coscienza ma poi alle parole non seguono i fatti.
Vorrei essere orgoglioso del mio paese, del governo di centrosinistra che è oggi al potere ma, scusataemi, proprio non ci riesco!
Con questo non voglio dire che appoggio tutto quello che ha detto il Presidente Sarkozy nella conferenza stampa, non approvo l'eliminazione del tetto delle 35 ore lavorative nè la politica sull'immigrazione che ha intenzione di attuare ma....sulla TV pubblica 10 e lode Presidente, niente da dire.

martedì 8 gennaio 2008

Il ritorno dello Stato Pontificio

Roba da matti! Qualche giorno fa, in uno dei suoi soliti sermoni sulla famiglia e sul suo ruolo fondamentale nella società (peccato che un matrimonio su 3 capitoli con un divorzio e che la maggior parte dei ragazzi di oggi siano figli di genitori separati!), papa Ratzinger alias Benedetto XVI ha tuonato contro l'aborto, chiedendo di rivederne la legge. Ma dico io, stiamo dando i numeri o cosa? La legge sull'aborto è tra le pochissime conquiste di civiltà del nostro Paese ed ora si torna a far pressioni su quest' argomento? Il prossimo passo probabilmente sarà la legge sul divorzio! Poi magari togliamo anche il voto alle donne, così non avranno grilli per la testa e si decideranno finalmente a dedicarsi anima e corpo alla cura della propria prole!!!
Premesso che io non accetterei il benchè minimo consiglio da uno che ha il ghigno di Gargamella, si fa fare le scarpe su misura da Prada (bell'esempio di carità cristiana!) e non perde occasione per sfoggiare le sue stole e i suoi ridicoli copricapo di ermellino (ma non era San Francesco che parlava con gli animali!?!), quando ho notizia dei suoi dictat, ormai con cadenza quasi giornaliera, non mi arrabbio quasi più, sono rassegnato. La cosa che più mi demoralizza è l'idea di vivere in un Paese bellissimo, ma schiavo di questa bigotta cupola romana, permettendo di stare in Parlamento a gente, strapagata da noi, che si fa portabandiera di queste idiozie. Due nomi su tutti: l'on. Buttiglione del Centrodestra e la senatrice Binetti del Centrosinistra.
Ora, a proposito di Buttiglione, mi viene in mente un episodio dei Simpson in cui si vede una sorta di radiografia fatta al cervello di Omer e da cui risulta un volume più o meno uguale a quello di una noce. Ecco, io il cervello di Buttiglione me lo immagino così, per cui non c'è da prendersela neanche più di tanto, è un caso senza speranza. Ma vi prego, alle prossime elezioni, mi fate il favore di lasciarlo a casa? Non importa che vinca il Centrodestra o il Centrosinistra, personaggi del genere, che parlano senza la minima cognizione della realtà, devono essere lasciati a casa!
Passiamo alla senatrice Binetti. Mi spiegate che cosa ci azzecca la signora con una coalizione di Centrosinistra che almeno idealmente dovrebbe essere di ispirazione progressista? Allora, cara senatrice, vogliamo o no deciderci ad uscire da questa coalizione come suggeritole dai suoi colleghi di Rifondazione Comunista? Una come lei, con la sua forma mentis da cattolica integralista, dovrebbe rabbrividire anche solo sentendo parlare di "Centrosinistra". Ma si sa, in Italia pur di rimanere al comando, si può far convivere il diavolo con l'acqua santa!
Io un'idea ce l'avrei. Visto che questo papa forse non ha ancora capito che lo Stato Pontificio non c'è più da un pezzo, lasciamoglielo credere fino in fondo, si nomini pure governatore e si prenda la Binetti e Buttiglione come vice. Glieli cediamo volentieri!
Ah, dimenticavo, prima di chiudere: qualcuno di voi ha notizia dei DICO???

8 gennaio 1959 Fidel Castro fa il suo primo discorso a L'Avana

L'8 gennaio del 1959 il Comandante e leader della Rivoluzione fece il suo primo discorso a L'Avana, una settimana dopo che il dittatore Fulgencio Batista scappò dal paese incalzato dalle truppe dei liberatori.
Fidel, con quella che fu definita la "carovana della libertà" partì da Santiago di Cuba e attraversò l'isola fino alla capitale dove fu ricevuto da un popolo la cui allegria era immensa. Alle spalle avevano la lunga notte della corruzione, la tortura, la morte, la discriminazione razziale, la fame, la politica politicante.
La felicità si rispecchiava nei visi ascoltando il giovane barbuto nell'antico quartiere Columbia. Quell'uomo di appena 33 anni esprimeva idee, concetti, del tutto diversi da quelli dei discorsi dei politici tradizionali. Prevedeva che gli anni a venire sarebbero stati difficili, che il futuro del paese non sarebbe stato facile.
Sottolineando che dire la verità è il primo dovere di un rivoluzionario, Fidel disse che "rimane molto ancora da fare. Noi non dobbiamo illuderci credendo che nell'immediato tutto sarà facile; magari tutto sarà più difficile di quanto possiamo immaginare".
In questi 50 anni la Rivoluzione ha attraversato momenti molto difficili. Gli Stati Uniti hanno utilizzato i metodi più crudeli per impossessarsi dell'isola e per trasformarla in una nuova colonia, hanno cercato di sottomettere la coraggiosa popolazione cubana attraverso la paura, con attentati, sabotaggi, tentativi di invasione e per mezzo del più duraturo e crudele embargo economico, finanziario e commerciale che la storia umana abbia mai visto.

Harry Potter e i doni della morte

Questo post inevitabilmente conterrà degli spoiler....occhio!!!
Finalmente è uscito anche in Italia l'ultimo ed attesissimo libro sul maghetto più amato di tutti i tempi. Harry potter e i doni della morte è nelle librerie dal 5 gennaio (anche se alcuni librai disonesti lo hanno messo in vendita qualche giorno prima).
Quest'ultimo episodio rappresenta la fine di un'epoca durata 10 anni che ha visto crescere Harry, i suoi amici ed anche i lettori che hanno creato un vero e proprio evento mediatico, unico. Il numero di blog, forum, siti ecc. riguardanti questa saga non ha visto eguali nella storia dell'editoria mondiale.
Il motivo fondamentale è la magia. Chi da piccolo, ma anche da grande, non ha desiderato di possedere poteri magici per risolvere questo o quel problema?
Bacchette magiche, pozioni, incantesimi, anatemi sono tutte parole che riguardano l'immaginario di chiunque e chiunque abbia letto la saga si è un po' immedesimato nei personaggi che hanno il privileggio di poter accedere a tutto questo. Ma non solo. C'e' un leader, Harry che poi così leader non è, sfigatello, non bellissimo, pittosto umano. L'amico, Ron, che vive all'ombra della sua fama ma che infine risulta essere un po' eroico anche lui. L'amica, Ermione, secchiona e bruttina un po' antipatica all'inizio per la sua saccenza e la sua voglia di emergere ma che con il passare del tempo scopre il fascino della trasgressione delle regole e che diventa sempre meno antipatica e sempre più benvoluta. Insomma la saga di Harry Potter ha segnato un'analisi approfondita dal mondo adolescenziale, con le crisi, i desideri, i sogni che ciascuno di noi ha affrontato nel corso della sua crescita.
Quest'ultimo episodio è strutturalmente diverso da tutti gli altri. Prima di tutto non c'e' più Silente, il grande mago, il professore umano, saggio, ironico che tutti avremmo voluto avere, da cui tutti avremmo appreso più volentieri e che si contrappone al grigiume dei precettori della scuola odierna, fatte le debite eccezioni, chiaro. La scuola di magia e stregoneria di Hogwarts non è più la location principale del racconto. E' un episodio ricco di azione, che tiene con il fiato sospeso e che spesso stupisce con trovate geniali.
Termino qui perchè non voglio rovinare la lettura a chi ancora non lo avesse letto dicendo che sicuramente non è un capolavoro di letteratura, certamente non è un'opera che vedremo nei libri di testo dei prossimi anni ma sicuramente merita di essere letto per la storia che racconta, per l'analisi delle diversità che offre, per i voli della fantasia che stimola.

lunedì 7 gennaio 2008

Appello dell'ONU per la moratoria delle esecuzioni


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Fausto Bertinotti torna in Sud America

Dopo aver incontrato, nel 2007, Lula, Khirchner e Michelle Bachelet (rispettivamente presidenti di Brasile, Argentina e Cile), il Presidente della Camera Fausto Bertinotti torna in Sud America per incontrare Hugo Chavez, Evo Morales, Rafael Correa e Alan Garcia (presidenti di Venezuela, Bolivia, Ecuador e Perù).
Sarà un viaggio nei paesi simbolo della sinistra mondiale: la Bolivia, dove fu tradito ed assassinato Ernesto Che Guevara; il Perù che ha visto le ribellioni delle popolazioni Inca; Ecuador (Quito) e Venezuela che, insieme ai territori della Nuova Grenada, costituivano la "Repubblica della Grande Colombia" creata da Simon Bolivar nel 1819 e ratificata dal Congresso di Cùcuta nel 1921. Bertinotti ha detto a Panorama che "questo secondo viaggio in America latina rappresenta il completamento di una nuova stagione nei rapporti fra Italia, Europa e Sud America. Una nuova stagione che mette fine a un periodo di una qualche distrazione su questa materia. Questo secondo viaggio vuole anche valorizzare un nuovo protagonismo sulla scena mondiale". [...] "Appena un anno fa, nel primo viaggio nella parte meridionale di quel continente, è stato possibile vedere da vicino esperienze di grandi paesi, abbiamo visto fiorire e sviluppare rapporti di amicizia, abbiamo capito e toccato con mano il punto di forza di un rinascimento che riguarda, pur tra tante difficoltà, tutta quella parte del mondo" [...] "Si vuole indagare la questione indigena, di particolare interesse storico e culturale. La questione indigena riveste un peso e un'importanza di primo piano nelle vicende dell'America Latina e riguarda direttamente i problemi dell'integrazione e del riconoscimento delle diversità. Termini che sono fondamentali perchè appartengono alla sfera mondiale della politica. E riguardano in primo luogo anche l'Europa. Stiamo parlando di convivenza, di coesistenza. Per dirla diversamente, si sta parlando del grande tema della nuova cittadinanza".
Questo viaggio sarà un insieme di incontri istituzionali e di immersioni nella vita reale.
A La Paz, in Bolivia visiterà il progetto dell'UNICEF Fortalecimiento de las defensoriasde la niñez e si confronterà con le ONG (Organizzazioni Non Governative) italiane che lavorano sul territorio.
A Lima, in Perù, inaugurerà un affresco di Mazzini sul muro esterno dell'ambasciata italiana è visiterà l'impresa sociale YoPer per la produzione di panetterie e pasticceria, che già sta dando ottimi risultati in termini di vendite, finalizzata al finanziamento della Casa del Sorriso contro la prostituzione minorile a Lima.
A Quito si occuperà di debito pubblico. E' previsto un incontro presso il fondo italoecuadoriano che si occupa di gestire il debito bilaterale di 27 milioni di dollari.

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