venerdì 20 giugno 2008

Lo aveva scritto il 28 marzo del 2007....più di un anno fa!!!


Condannati a morte prematura per fame e sete più di 3.000 milioni di persone nel mondo

Non si tratta di una cifra esagerata; è molto prudente. Ho meditato abbastanza su questo dopo la riunione del presidente Bush con i fabbricanti nordamericani di automobili.

L’idea sinistra di convertire gli alimenti in combustibile é stata definitivamente sancita come linea economica della politica estera degli Stati Uniti lo scorso lunedì 26 marzo.

Un comunicato della AP, agenzia di informazione nordamericana che giunge in tutti gli angoli del mondo, dice testualmente:

“WASHINGTON, 26 marzo (AP). Il presidente Gorge W. Bush ha elogiato lunedì i benefici delle automobili che funzionano con etanolo e biodiesel, nel corso di una riunione con fabbricanti di automobili, nella quale ha cercato di dare impulso ai suoi piani sui combustibili alternativi.”

“Bush ha detto che un accordo tra i leader dell’industria automobilistica nazionale per duplicare la produzione di veicoli a combustibile alternativo contribuirebbe all’abbandono, da parte degli automobilisti, dei motori che funzionano con benzina e ridurrebbe la dipendenza del paese dal petrolio di importazione.”

“Questo è un grande avanzamento del paese, ha detto Bush ispezionando tre veicoli a combustibile alternativo. Se la nazione vuole ridurre il consumo di benzina, il consumatore deve avere la possibilità di prendere una decisione razionale.”

“Il Presidente ha sollecitato il Congresso ad approvare rapidamente una legislazione che il governo ha recentemente proposto per predisporre l’uso di 132.000 milioni di litri di combustibili alternativi per il 2017 e per imporre standard più esigenti di risparmio di combustibile nelle automobili.”

“Bush si è riunito con il presidente del consiglio e direttore generale di General Motors Rich Wagoner; con il direttore di Ford Motor Alan Mulally e con il direttore generale del gruppo Chrysler della Daimler Chrysler Tom LaSorda.”

“I partecipanti all’incontro hanno discusso i provvedimenti per appoggiare la produzione di veicoli a combustibile alternativo, i propositi di produrre etanolo a partire da fonti come l’erba o la segatura, e una proposta di ridurre del 20% il consumo di benzina in 10 anni.”

“Le discussioni si sono svolte in un momento in cui è salito il prezzo della benzina. L’ultimo studio della organizzazione Lundberg Survey ha evidenziato che il prezzo medio nazionale della benzina è salito di 6 centesimi per gallone (3,78 litri) nelle ultime due settimane.”

Penso che ridurre e per di più riciclare tutti i motori che consumano elettricità e combustibili sia una necessità elementare e urgente per tutta l’umanità. La tragedia non consiste nel ridurre questo consumo di energia, ma nell’idea di convertire gli alimenti in combustibile.

Oggi si sa con estrema precisione che una tonnellata di mais può produrre solo 413 litri di etanolo in media.

Il prezzo medio del mais nei porti degli Stati Uniti raggiunge i 167 dollari la tonnellata. Pertanto servono 320 milioni di tonnellate di mais per produrre 35000 milioni di galloni di etanolo.

Secondo dati della Fao il raccolto di mais degli USA nell’anno 2005 ha raggiunto le 280,2 milioni di tonnellate.

Nonostante il Presidente abbia parlato di produrre combustibile partendo da erba o da trucioli di legno, chiunque comprende che sono frasi assolutamente carenti di realismo. Capite bene: 35.000 milioni di galloni significa un 35 seguito da nove zeri!

Verranno poi begli esempi di cosa otterranno nella produttività per uomo per ettaro i contadini degli USA esperti e ben organizzati: il mais convertito in etanolo; i residui di quel mais trasformato in alimenti per animali con il 26% di proteine; gli escrementi del bestiame utilizzati come materia prima per la produzione di gas. Questo è indubbiamente solo alla portata delle imprese più potenti, nelle quali tutto si deve muovere sulla base del consumo di elettricità e di combustibili. Applicate questa ricetta ai paesi del Terzo Mondo e vedrete quante persone delle masse affamate del nostro pianeta smetteranno di consumare mais. O peggio: finanziate i paesi poveri per produrre etanolo dal mais o da qualsiasi altro tipo di alimento e non rimarrà un solo albero a difendere l’umanità dal cambio climatico.

Altri paesi del mondo ricco programmano di usare non solo il mais, ma anche grano, semi di girasole, colza e altri alimenti per dedicarli alla produzione di combustibili. Per gli europei, per esempio, sarebbe un affare importare tutta la soia del mondo per ridurre il costo del combustibile delle sue automobili e alimentare i suoi animali con i residui di questa leguminose, particolarmente ricca di tutti gli aminoacidi essenziali.

A Cuba, l’alcol si produceva come sottoprodotto dell’industria zuccheriera, dopo aver fatto tre estrazioni di zucchero dal succo di canna. Il cambio climatico sta colpendo già la nostra produzione di zucchero. Lunghi periodi di siccità si alternano a piogge record, che permettono di produrre zucchero con un rendimento adeguato in soli cento giorni, nei giorni del nostro inverno molto moderato, di modo che manca zucchero per tonnellata di canna o manca canna per ettaro a causa delle siccità prolungate nei mesi di semina e di coltivazione.

In Venezuela so che useranno l’alcol non per esportarlo, ma per migliorare la qualità ambientale del proprio combustibile. Per questo, indipendentemente dalla eccellente tecnologia brasiliana per produrre alcol, a Cuba l’impiego di questa tecnologia per la produzione diretta di alcol partendo dal succo di canna non costituisce più di un sogno o un delirio di quelli che si illudono con questa idea. Nel nostro paese, le terre dedicate alla produzione diretta di alcol possono essere molto più utili nella produzione di alimenti per il popolo e nella protezione dell’ambiente.

Tutti i paesi del mondo, ricchi e poveri, senza eccezioni, potrebbero risparmiare milioni di milioni di dollari in investimenti e combustibile semplicemente sostituendo tutte le lampadine ad incandescenza con lampadine fluorescenti, cosa che Cuba ha fatto in tutti gli angoli del paese. Questo rappresenta un respiro per resistere al cambio climatico senza ammazzare di fame le masse povere del mondo.

Come si può vedere, non uso aggettivi per qualificare il sistema e i padroni del mondo. Questo compito lo sanno svolgere eccellentemente gli esperti in informazione e gli uomini di scienze socioeconomiche e politiche onesti che abbondano nel mondo e che costantemente frugano nel presente e nel futuro della nostra specie. Basta un computer e il crescente numero di reti internet.

Oggi stiamo conoscendo per la prima volta un’economia realmente globalizzata e una potenza dominante in campo economico, politico e militare che non somiglia in nulla a la Roma degli imperatori.

Alcuni si chiederanno perché parlo di fame e sete. Rispondo: non si tratta dell’altra faccia della stessa moneta, ma di diverse facce di altre monete, come se fossero un dado con 6 facce o un poliedro con molte di più.

Mi riferisco ora ad una agenzia ufficiale di notizie, fondata nel 1945 e solitamente ben informata sulle questioni economiche e sociali del mondo: la TELAM. Ha detto testualmente:

“Nel giro di appena 18 anni circa 2 mila milioni di persone vivranno in paesi e regioni in cui l’acqua sarà un ricordo lontano. Due terzi della popolazione mondiale potrebbero vivere in luoghi dove questa scarsità produrrà tensioni sociali e economiche di tale grandezza da portare i popoli alla guerra per il prezioso “oro azzurro”.

“Nel corso degli ultimi 100 anni, il consumo di acqua è aumentato a un ritmo di più di due volte superiore al tasso di accrescimento della popolazione.”

“Secondo le statistiche del Consiglio Mondiale dell’Acqua (WWC è la sua sigla in inglese), si stima che per il 2015 il numero di abitanti colpiti da questa grave situazione raggiunga i 3.500 milioni di persone.”

“L’Organizzazione delle Nazioni Unite ha celebrato il 23 marzo il Giorno Mondiale dell’Acqua, ha invitato ad affrontare da questo stesso giorno la scarsità mondiale dell’acqua sotto la coordinazione dell’ Organizzazione delle Nazioni Unite per la Agricoltura e l’Alimentazione (FAO), con l’obbiettivo di sottolineare la crescente importanza della mancanza d’acqua a livello mondiale e la necessità di una maggiore integrazione e cooperazione che permettano di garantire una gestione sostenibile e efficiente delle risorse idriche.”

“Molte regioni del pianeta soffrono una scarsità grave di acqua, vivendo con meno di 500 metri cubi per persona per anno. Le regioni che patiscono questa carenza cronica sono ogni volta di più.”

“Le conseguenze principali della scarsità d’acqua sono la insufficiente quantità di questo prezioso liquido per la produzione di alimenti, la impossibilità di sviluppo industriale, urbano, turistico e problemi di salute.”

Qui termina il comunicato dell’agenzia TELAM.

Evito di menzionare in questo caso altri fatti importanti, come i ghiacciai che si sciolgono in Groenlandia e nella regione antartica, i danni dell’ozonosfera e la crescente quantità di mercurio in molte specie di pesci di consumo abitale.

Ci sono altri temi che si possono affrontare, però con queste righe voglio semplicemente commentare la riunione del presidente Bush con gli esecutivi delle principali compagnie automobilistiche nordamericane.

28 marzo 2007

Fidel Castro

Contatore presenze