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martedì 1 gennaio 2008

Fidel Castro: messaggio di inizio d'anno al popolo cubano

Ecco il messaggio di inizio d'anno di Fidel Castro letto alla televisione cubana.

CARISSIMI COMPATRIOTI:

Fra poche ore si compirà un altro anniversario di quell'alba meravigliosa, sono 49 anni di trionfo della nostra Rivoluzione.

Nonostante la tirannia yanqui continuiamo il lungo e ripido cammino. Grazie alla nobiltà ed all'abnegazione del popolo Cubano, ai suoi operai ed agli altri lavoratori manuali ed intellettuali, ai suoi contadini e studenti, uomini e donne, bambini, anziani e cittadini di tutte le età, alfabetizzati o analfabeti, Cuba fu per la prima volta padrona del suo destino.

Se ho il raro privilegio di rivolgermi nuovamente a voi è perché avete visto in questo compatriota una persona che ha sempre detto la verità.

Non è un merito esserne onorato, ma un dovere sacro.

Trascorsa l'alba rimarrà indietro il 49° anno della Rivoluzione e entreremo pienamente nel 50° anno, che simbolizzerà il mezzo secolo di resistenza eroica.

Proclamiamo al mondo con orgoglio questo record che ci fa creditori del più giusto dei reclami: che si rispetti il diritto alla vita ed alla sana allegria della nostra Patria.


Per questo diritto lotteremo fino alla morte. Per i cubani, più di un secolo fa lo proclamò Martì: "Patria è umanità!"












Fidel Castro Ruz
Diciembre 31 de 2007
6 y 10 p.m.

lunedì 31 dicembre 2007

Un mojito e un sigaro all'Hotel Inglaterra guardando Martì

A L'Avana solitamente ci si sveglia presto.
Sarà colpa del fuso orario o della voglia di uscire di casa per vivere l'ennesima esperienza indimenticabile per le strade della città.

La prima parte della mattina la dedichiamo al turismo, c'è sempre qualcosa che non abbiamo ancora visto: un museo, un palazzo, una piazza....
Verso le undici si lascia la città per andare al mare, Playa del Este - my cayto.
In spiaggia sole, bagni, paninozzo, un paio di bucanero fuerte, la nostra birra cubana preferita, piña colada se il baracchino ha gli ingredienti per farla. Si socializza un po', si organizza la serata.

Verso le sei si torna a L'Avana e si fa tappa all'Hotel Inglaterra. E' il più antico di Cuba ed ha un bel portico che si affaccia direttamente sul Parque Central, piccolo parco verdeggiante pieno di gente che passeggia, chiacchiera, discute.
Qui c'è la prima statua eretta nell'isola di Josè Martì, poeta rivoluzionario che tanto ha influito
sulla formazione socialista utopica di Fidel Castro.

Sotto il portico c'è sempre musica dal vivo e nel negozio interno hanno un buon assortimento di sigari.
I tavolini sono bellissimi, tutti diversi, ciascuno una piccola opera d'arte.
Le sedie scomodissime, è vero, di quelle di legno con il bordo della seduta rialzato che dopo un po' ti taglia le gambe....ma che ci importa? Siamo a Cuba!!!

Secondo noi all'Hotel Inglaterra fanno il mojito più buono de L'Avana, migliore di quello della Bodeguita del Medio ed anche di quello del Floridita....sicuramente più economico.

Dopo uno o due o tre mojito....con un tasso alcolico decisamente altino si torna a casa, doccia, cena e poi fuori a vivere la noche!!!




sabato 29 dicembre 2007

Il messaggio di Fidel Castro e il discorso di Raul

Ieri si è chiusa la decima sessione ordinaria del Parlamento Cubano.

La seduta si è aperta con la lettura, da parte di Alarcon, di un ennesimo messaggio di Fidel Castro.

Ne posto una sintesi.

[...] I quadri del Partito, lo Stato, il Governo e le organizzazioni di massa si trovano oggi a dover affrontare nuovi problemi nel loro rapporto con un popolo intelligente, osservatore e colto, che detesta le pastoie burocratiche e le risposte meccaniche. [...]

[...]Quello che più ha interessato la stampa internazionale su Cuba negli ultimi giorni è la mia dichiarazione che non sono un uomo legato al potere. Posso aggiungere che lo sono stato un tempo per eccesso di gioventù e la mancanza di coscienza, quando, da autodidatta, uscivo dalla mia ignoranza politica e diventavo socialista utopico. In quei momenti credevo di sapere cosa stavo facendo e desideravo poterlo fare. Cosa mi ha fatto cambiare? La stessa vita, l'approfondimento del pensiero di Martì e dei classici del socialismo. Più lottavo e più mi identificavo in questi ideali e molto prima del trionfo ero già convinto che il mio dovere era lottare per questi o morire combattendo. [...]

[...] Non ho mai smesso di apprendere qualcosa in nessun giorno della mia vita. [...]

[...] I Cinque Eroi cubani prigionieri dell'impero sono, per le nuove generazioni, un paradigma da imitare. [...]

[...] Sono sicuro che molti giovani cubani, nella loro lotta contro il Gigante delle Sette Leghe, si comporterebbero nello stesso modo. Tutto può essere comprato con il denaro tranne l'anima di un popolo che non si è mai inginocchiato.

Ho letto il discorso breve e concreto elaborato da Raul. E' necessario andare avanti senza fermarsi un attimo. Alzerò la mia mano insieme a quelle vostre per appoggiarlo.

Ed ora una sintesi del discorso di Raul.

[...]L'ultimo anno è stato caratterizzato senza dubbio da lavoro intenso con la partecipazione attiva di tutto il popolo. [...]

[...]Molte delle carenze fanno riferimento a problemi locali
o sono associate a deficienze ed errori di persone specifiche, per questo bisognerà affrontarle e risolverle in maniera diretta lì dove si verificano. Di conseguenza si è dato mandato ai differenti livelli di direzione del Partito, al Governo, alle organizzazioni di massa e ai centri di lavoro, di adottare immediatamente per risolvere i problemi che non hanno bisogno di aspettare una decisione di organi superiori.

Il principale e decisivo proposito di questo grande sforzo è stato la ricerca, con la partecipazione consapevole e attiva della grande maggioranza dei cubani, della soluzione migliore per il conseguimento delle possibilità economiche del paese, visto che come ho detto recentemente qui nessuno è un mago e non puo' tirar fuori risorse da un cappello. [...]

[...] Chi occupa incarichi decisionali deve saper ascoltare e creare l'ambiente propizio perchè i più si esprimano con assoluta libertà. E' qualcosa che deve integrarsi in maniera definitiva allo stile di lavoro di ciascun dirigente, insieme all'orientamento, alla critica e al senso opportuno della disciplina. [...] Il nostro popolo riceve informazioni da diversi mezzi e si deve lavorare per perfezionarli e per eliminare la nociva tendenza al trionfalismo e alla compiacenza, per garantire che ogni compagno con determinate responsabilità politiche o amministrative informi sistematicamente sulle sue competenze, con realismo, in modo cristallino, critico e
autocritico. [...]

[...]Quando la critica si esercita in modo adeguato è essenziale per andare avanti. [...]

[...] Concordiamo con chi ha criticato l'eccesso di proibizioni e di misure legali, che fanno più danno che beneficio.[...]

[...]Non poche proibizioni sono state superate e dietro ogni proibizione ingiusta si trova un gran numero di illegalità. [...]

[...]Rispetto alla produzione di alimenti ed al loro alto prezzo possiamo dire che il paese lavora con con l'urgenza che questo importante argomento richiede per il suo impatto diretto con la vita della popolazione, soprattutto delle persone con meno entrate. [...] [...]Si sta facendo in modo che la terra e le risorse vadano nelle mani di chi è capace di produrre con efficienza e che costoro si sentano appoggiati, riconosciuti socialmente e che ricevano la retribuzione materiale che meritano. [...]

[...] Milioni di cubani hanno espresso considerazioni e suggerimenti volti a perfezionare il nostro socialismo. [...]


[...]E' innegabile lo sviluppo economico evidenziato dall'aumento del prodotto interno lordo degli ultimi anni, però a noi interessa soprattutto che il comportamento positivo degli indicatori macroeconomici si rifletta il più possibile sull'economia domestica, dove sono presenti carenze quotidiane. [...]

[...] Il superamento di molte difficoltà esige elevare la efficienza dgli investimenti. Si dovranno stabilire priorità, organizzare meglio la mano d'opera e le risorse e introdurre tecnologie moderne. [...]

[...] Un altro gruppo di argomenti complessi, come l'esistenza di due monete e la deformazione dei sistemi salariali e dei prezzi, richiede uno studio prfondo che si realizzerà con la misura, il rigore e la responsabilità che meritano. [...]

[...] Son giuste le critiche della popolazione per l'uso irrazionale delle risorse in determinate entità statali per disorganizzazione e mancanza di controllo, mentre si incontrano carenze di soluzioni nelle necessità sociali ed economiche. [...]

[...]Come vediamo il lavoro da svolgere è enorme, però nessuno dubita della ferma convinzione dimostrata dal nostro popolo che solo il socialismo è capace di vincere le difficoltà e di preservare le conquiste di quasi mezzo secolo di Rivoluzione. Una Rivoluzione che appartiene a tutti noi visto che è nata ed è cresciuta grazie allo sforzo e al sacrificio di molte generazioni di patrioti. [...]

Insomma autocritiche, riforme economiche e sociali ma sempre nel rispetto del socialismo e della Rivoluzione.
Solo buoni propositi o volontà effettive?
Staremo a vedere.

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