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martedì 15 gennaio 2008

Lula arriva a Cuba

Luis Ignacio Lula da Silva è arrivato a Cuba per la seconda volta da quando è Presidente del Brasile con un'agenda che tocca soprattutto la cooperazione economica e il dialogo politico fra i due paesi.
Secondo il programma ufficiale parlerà con Raùl Castro e parteciperà alla firma di accordi bilaterali che riguardano la costruzione di una fabbrica di oli lubrificanti a Cuba, l'esplorazione petrolifera del Golfo del Messico, la commercializzazione congiunta di vaccini e l'incremento della linea di credito da parte del Brasile per la vendita di alimenti all'isola caraibica.
Lula arriva a Cuba come Leader di un paese che aspira ad assumere un posto rilevante fra quelli che esportano petrolio dopo la scoperta, nell'Oceano Atlantico, di un giacimento dalla capacità stimata di 5-8 mila milioni di barili.
Il Governo Brasiliano ha annunciato l'interesse di Lula di incontrare anche Fidel Castro, ma l'incontro sarà ovviamente condizionato dallo stato di salute del Lider Maximo.
Oltre ai suoi incontri abituali con Chavez, Castro ha ricevuto, in questo ultimo anno, solo il cinese Wu Guanzehg, il leader comunista del Vietnam Nong Duc Manh e il presidente dell'Angola Josè Eduardo dos Santos.
Fidel Castro e Lula sono vecchi amici. La prima volta si sono incontrati a Managua nel 1980, nel primo anniversario della rivoluzione sandinista. Successivamente Lula andò a Cuba, nel 2001, come promotore attivo del Forum di San Paolo, il conclave dei partiti di sinistra organizzato fra la fine degli anni '90 e l'inzio di questo secolo.
Un nuovo incontro, questa volta privato, ci fu nel 2002 quando Lula, Leader del Partito dei Lavoratori, assunse la presidenza del Brasile. Un anno dopo torno sull'isola in visita ufficiale.
Nel 2005, quando la politica economica di Lula fu fortemente criticata anche dal suo stesso partito, Fidel, in un lungo discorso, ne assunse la difesa chiedendo a chi lo contestava di analizzare le alternative reali che aveva il Governo di Brasilia in campo economico.

lunedì 7 gennaio 2008

Fausto Bertinotti torna in Sud America

Dopo aver incontrato, nel 2007, Lula, Khirchner e Michelle Bachelet (rispettivamente presidenti di Brasile, Argentina e Cile), il Presidente della Camera Fausto Bertinotti torna in Sud America per incontrare Hugo Chavez, Evo Morales, Rafael Correa e Alan Garcia (presidenti di Venezuela, Bolivia, Ecuador e Perù).
Sarà un viaggio nei paesi simbolo della sinistra mondiale: la Bolivia, dove fu tradito ed assassinato Ernesto Che Guevara; il Perù che ha visto le ribellioni delle popolazioni Inca; Ecuador (Quito) e Venezuela che, insieme ai territori della Nuova Grenada, costituivano la "Repubblica della Grande Colombia" creata da Simon Bolivar nel 1819 e ratificata dal Congresso di Cùcuta nel 1921. Bertinotti ha detto a Panorama che "questo secondo viaggio in America latina rappresenta il completamento di una nuova stagione nei rapporti fra Italia, Europa e Sud America. Una nuova stagione che mette fine a un periodo di una qualche distrazione su questa materia. Questo secondo viaggio vuole anche valorizzare un nuovo protagonismo sulla scena mondiale". [...] "Appena un anno fa, nel primo viaggio nella parte meridionale di quel continente, è stato possibile vedere da vicino esperienze di grandi paesi, abbiamo visto fiorire e sviluppare rapporti di amicizia, abbiamo capito e toccato con mano il punto di forza di un rinascimento che riguarda, pur tra tante difficoltà, tutta quella parte del mondo" [...] "Si vuole indagare la questione indigena, di particolare interesse storico e culturale. La questione indigena riveste un peso e un'importanza di primo piano nelle vicende dell'America Latina e riguarda direttamente i problemi dell'integrazione e del riconoscimento delle diversità. Termini che sono fondamentali perchè appartengono alla sfera mondiale della politica. E riguardano in primo luogo anche l'Europa. Stiamo parlando di convivenza, di coesistenza. Per dirla diversamente, si sta parlando del grande tema della nuova cittadinanza".
Questo viaggio sarà un insieme di incontri istituzionali e di immersioni nella vita reale.
A La Paz, in Bolivia visiterà il progetto dell'UNICEF Fortalecimiento de las defensoriasde la niñez e si confronterà con le ONG (Organizzazioni Non Governative) italiane che lavorano sul territorio.
A Lima, in Perù, inaugurerà un affresco di Mazzini sul muro esterno dell'ambasciata italiana è visiterà l'impresa sociale YoPer per la produzione di panetterie e pasticceria, che già sta dando ottimi risultati in termini di vendite, finalizzata al finanziamento della Casa del Sorriso contro la prostituzione minorile a Lima.
A Quito si occuperà di debito pubblico. E' previsto un incontro presso il fondo italoecuadoriano che si occupa di gestire il debito bilaterale di 27 milioni di dollari.

martedì 25 dicembre 2007

Naomi Campbell & Fidel Castro

Naomi s'è messa in testa che deve intervistare Fidel Castro.
Dopo lo shopping con Chavez in Venezuela ora ha deciso che questo è il suo prossimo obbiettivo.
Naomi, la modella iperpagata, la venere nera, simbolo del consumismo e quindi del capitalismo, colei che ha mandato in ospedale più domestiche che chiunque altri per semplici capricci, ora vuole un faccia a faccia con il Comandante, il rivoluzionario, la spina nel fianco degli Stati Uniti d'America da oltre 50 anni.
E' un capriccio anche questo e siamo tutti in attesa di vedere chi manderà in ospedale se non sarà accontentata.
Vaga per l'isola di Cuba in attesa di essere ricevuta nella casa in cui il Leader Maximo è convalescente. Come Gianni Minà, come Oliver Stone.....
Ha visitato le 100 "petrocase" che Chavez ha regalato alla città di Cienfuegos definendole "molto carine" ed ha partecipato alla IV Cumbre de PetroCaribe.
Cederà Fidel a questa vanità?
Io mi auguro di no.
Nel frattempo Raul Castro afferma che Fidel e' pienamente cosciente, fa esercizio fisico per almeno due ore al giorno, sta prendendo peso, legge e scrive molto e viene consultato per tutte le decisioni importanti.







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