Ieri Ricardo Alarcòn ha chiamato il popolo cubano ad esercitare un voto unito come segnale di forza contro il governo degli Stati Uniti che ha quintuplicato le risorse destinate a finanziare l'opposizione interna al paese.
Fidel Castro, 81 anni, convalescente da una serie di interventi chirurgici, che ha ceduto il potere al fratello quasi un anno e mezzo fa, è nuovamente candidato ma non si sa se ha intenzione di farsi rieleggere Presidente o se aprirà la strada alle nuove generazioni come lui stesso ha più volte affermato.
La metà degli aspiranti ai due livelli direttivi sono assessori proposti dalle assemblee di quartiere ed eletti nelle consultazioni comunali dello scorso ottobre, l'altra metà, alla quale appartiene Castro ed altri leader storici della Rivoluzione, sono scelti da organizzazioni sociali vicine al Partito Comunista.
La opposizione ha invitato all'astensione o all'annullamento del voto scrivendo sulle schede frasi antigovernative. Nelle elezioni di inizio ottobre la affluenza al voto fu del 96.5% degli aventi diritto, il 3.93% delle schede sono risultate bianche, e il 3.08 erano nulle.
Per essere eletti i candidati devono ottenere il 50%+1 dei voti.
Io non so chi vincerà, se sarà confermato Fidel Castro o se davvero si aprirà una nuova epoca per l'isola... di una cosa sono certo: voglio una Cuba libera. Libera dagli assolutismi, libera dall'embargo, libera di autodeterminarsi come Nazione indipendente e sovrana.
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