Anche francesco Guccini ha Cantato Ernesto Che Guevara nel cd "Stagioni" del 2000.
La canzone ha lo stesso titolo dell'album e descrive la reazione dei giovani del 1967 quando hanno appreso la notizia della morte del Che.
In realtà in questa canzone Guccini canta i propri ricordi, descrive le proprie emozioni e lo fa in modo vivido, tangibile. Dice che di questa canzone ha scritto una strofa proprio nel 1967, podo dopo aver avuto la triste notizia, ma la mette via, non completa l'opera. Alla fine degli anni '90 la canta durante una festa in casa, con amici e piace subito a tutti. Qualche tempo dopo, durante un concerto, dopo aver visto alcuni ragazzi che indossavano una maglietta con l'immagine del Che decise di dedicare loro quella strofa. Racconta che venne giù il Palasport.
[...] "Tutti mi hanno detto che non sarebbe stato male finire la canzone. È stata dura: sono dovuto tornare indietro con un lungo flash-back, creando un parallelo tra quella generazione e questa [...] ho scritto questa canzone Perché sentivo il forte bisogno, in un momento in cui la sinistra è contestata e - soprattutto - contrastata, di riaffermare il mio credo [...] io sono di sinistra, non sono un reazionario, non mi sono arreso. Devo però ammettere che, se non fossi stato spinto, non avrei mai concluso Stagioni".
La canzone ha lo stesso titolo dell'album e descrive la reazione dei giovani del 1967 quando hanno appreso la notizia della morte del Che.
In realtà in questa canzone Guccini canta i propri ricordi, descrive le proprie emozioni e lo fa in modo vivido, tangibile. Dice che di questa canzone ha scritto una strofa proprio nel 1967, podo dopo aver avuto la triste notizia, ma la mette via, non completa l'opera. Alla fine degli anni '90 la canta durante una festa in casa, con amici e piace subito a tutti. Qualche tempo dopo, durante un concerto, dopo aver visto alcuni ragazzi che indossavano una maglietta con l'immagine del Che decise di dedicare loro quella strofa. Racconta che venne giù il Palasport.
[...] "Tutti mi hanno detto che non sarebbe stato male finire la canzone. È stata dura: sono dovuto tornare indietro con un lungo flash-back, creando un parallelo tra quella generazione e questa [...] ho scritto questa canzone Perché sentivo il forte bisogno, in un momento in cui la sinistra è contestata e - soprattutto - contrastata, di riaffermare il mio credo [...] io sono di sinistra, non sono un reazionario, non mi sono arreso. Devo però ammettere che, se non fossi stato spinto, non avrei mai concluso Stagioni".
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